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lunedì 27 giugno 2011
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domenica 19 giugno 2011
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sabato 28 maggio 2011
Italiani senza ideali
Un tempo esisteva un sentimento nobile, generoso, perfetto. Era un ideale, l’amore per la Patria, ora non c’è più. Il mondo si è capovolto, ognuno ama se stesso, il resto non conta. I Partiti sono partiti da un pezzo. Predomina la megalomania, la mania di grandezza; la presunzione esagerata, la libertà di fare tutto quello che ci passa per la testa senza rispetto per nessuno, lontani da ogni principio morale,lontani da Dio. Gente straconvinta delle proprie capacità e forze. Un’epidemia mondiale, gli uomini saggi, quelli di una volta, la serietà di una volta, non ci sono più. Oggi tutto è possibile, tutto è fattibile e siamo sempre al punto di partenza. Sono aumentati i venditori di fumo, di parole combinate, di frasi ripetute all’infinito e i popoli muoiono di fame mentre c’è chi ingrassa e ammonticchia smisuratamente ricchezze. Da destra a sinistra, centro. Gente con incarichi importanti in galera come quel Strauss, ammanchi ovunque, progetti fasulli, costruzioni inutili e abbandonate, stipendi incredibili che fanno tremare le vertebre a chi percepisce solo 400 euro al mese. La situazione della nostra Patria, o Paese come si usa chiamare adesso, guardiamola, osserviamo tutto quello che succede e avviene . Non è più possibile andare oltre, siamo al culmine o meglio nell’imo più profondo che mai ci siamo trovati. I governanti giocano al Yo-yo, deviando le cose più importanti, noncuranti dei veri problemi che assillano il Paese. Non esiste ormai lo scopo di guardare le necessità della Nazione, i politici lottano tra loro per essere i più forti. Si propone una legge, gli avversari la bocciano, giusta o non giusta, non si soffermano a vagliarla e collaborare, devono bocciare e basta. E il tempo passa, si gioca alle elezioni, con i costi che comportano grosse spese. Referendum, mentre c’è gente che non ha più pane per sfamarsi. Allora se le Leggi deve votarli il Popolo che state a fare al Parlamento, al Senato? Dimezzate, è il nostro discorso di sempre, svuotate un po’ quelle poltrone, troppo gente le riscalda invano. Dimezzate i vostri stipendi, ricordatevi di chi vive nella miseria, e aspetta le sagre dell’estate per mangiare, abbondante, bene. Uno sguardo ai precari con famiglia, ai giovani disoccupati che per colpa di questa situazione li portiamo a sbandare. Soffermatevi sulle necessità della Nazione, dei Cittadini come in passato si è fatto. Tornate l’Italia a gli Italiani prestigiosa nel mondo come prima affinché noi tutti possiamo sentirci soddisfatti almeno, se non fieri.
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